Il giro di boa e la tappa più dura
Quella che abbiamo affrontato oggi, da Sarnano ad Amatrice, è stata senza dubbio la tappa più dura dall’inizio del nostro viaggio, giunto a metà del percorso. Non solo per le salite micidiali e il caldo impietoso, ma anche perché una tappa che inizialmente avrebbe dovuto coprire 74 km si è trasformata in una tappa di 160 km.
Siamo arrivati ad Amatrice, nelle macerie di Amatrice, dopo aver fatto una serie di deviazioni per strade interrotte per i crolli dovuti al terremoto. Interruzioni non previste sul nostro itinerario. Quello che conta è che alla fine ce l’abbiamo fatta e nell’ultimo tratto siamo stati addirittura scortati dalla Polizia, perché in teoria l’accesso ad Amatrice per le biciclette sarebbe vietato, ma vista la circostanza abbiamo coinvolto l’Amministrazione Comunale, la Polizia, gli Alpini che presidiano Amatrice e siamo riusciti ad arrivare fino alla struttura che ci ospita. Ci hanno accolto l’Amministrazione di Amatrice e il Presidente del CAI locale, a cui abbiamo descritto la nostra attività e consegnato i nostri gagliardetti e alcuni doni della nostra Valle dei Segni.
La giornata si conclude finalmente con un meritato riposo.
Cosa dite: ce lo siamo meritato un piatto di amatriciana
Cosa dite: ce lo siamo meritato un piatto di amatriciana
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